I castelli infestati della Toscana

Arezzo è il castello dei fantasmi
Ogni castello che sia degno di essere ricordato ha una sua storia, ma i castelli della toscana hanno anche i loro fantasmi.
Il castello de Conti Guidi chiamati i Poppi, ad Arezzo, è considerato un castello infestato. Sono in tanti, nei secoli, che hanno visto il suo fantasma e, in epoca medioevale oltre che rinascimentali, sono stati ritrovati cadaveri di uomini ai piedi del castello. Questo ha alimentato la leggenda della vedova nera, Matelda.
Tuttavia parliamo di un castello che ha qualcosa di magico e di imponente. Simbolo della città di Arezzo, in toscana, la sua architettura e costruzione segue il Sole ed è per questo che cambia le sue tonalità durante il giorno. Costruito dai dai Conti Guidi a Poppi esso è legato tante storie di intrighi politici, di potere e militare. Una fortezza che è un ottimo punto strategico.
Arezzo offre molte cose da vedere e visitare, essendo una città che rimane in stile medioevale, ma sicuramente il castello dei Poppi è qualcosa da non lasciarvi sfuggire.
Il castello dei Poppi
La storia vede il castello dei Poppi come protagonista della battaglia di Campaldino. La struttura è stata costruito intorno al 1190 per poi essere ristrutturata nel 1200. Ci sono due parti che sono una antica e una recente, che si rapportano alle date appena elencate.
Costituita da una parte imponente, che poi la rende un bastione come ne esistono pochi, ha un’alta torre che svetta sulla città di Arezzo. Al suo interno ci sono diverse aree che si possono visitare interamente, come la sala decorata, la biblioteca Rilliana e i piani superiori.
Troviamo la Cappella dei Poppi con all’interno affreschi che raccontano di San Giovanni Battista e Giovanni Evangelista dipinti da Taddeo Gaddi, che era uno degli allievi di Giotto.
Per entrare nel castello si passava su un ponticello poiché era circondato da un fossato che oggi è stato coperto e dove c’è uno splendido giardino-parco.
La leggenda di Matelda, la vedova Nera
Attenti a non guardare il castello dei Poppi nelle notti di luna piena e luna nuova. Affacciata alle sue finestre ci potrebbe essere il fantasma di Matelda che vi guarda e vi seduce.
La leggenda della vedova Nera nasce intorno al 1200. Matelda era una donna bellissima, desiderata da tutti gli uomini di Arezzo. Data in sposa al signore di Poppi, nessuno osava avvicinarsi. Come era in uso nel medioevo, la giovane fanciulla, appena adolescente, venne data in sposa, con un matrimonio combinato, ad un uomo molto più grande di lei.
Quest’ultimo però la lasciava da sola mentre era in campagne militari o politiche. Inoltre il suo sposo, il signore dei Poppi, era molto violento, geloso e possessivo. Osava uccidere chi guardava sua moglie e avrebbe ucciso anche lei se avesse guardato qualcun altro. Tuttavia le era concesso avere menestrelli, sarte e artigiani che esaudissero ogni suo capriccio.
Matelda, giovane e sola, intrecciò degli incontri extraconiugali, ma aveva escogitato un modo per evitare che arrivassero dei pettegolezzi all’orecchio del marito. Faceva passare i suoi amanti, dopo la notte di passione, in un cunicolo dove essi trovavano la morte.
C’era una cosa che Matelda non aveva calcolato, cioè che gli uomini si vantano anche prima di arrivare dalla dama. Coloro che dichiaravano che “questa notte” l’avrebbero passata con Matelda, il giorno dopo sparivano. A questo punto, le donne di Arezzo, spiarono Matelda e quando ebbero le prove delle sue colpe, assaltarono il castello e murarono viva Matelda nella torre facendola morire di solitudine.
Da allora però, nelle notti di luna piena e di luna nuova, Matelda si affaccia alle finestre del castello. Seduce gli uomini che incrociano il suo sguardo e, per vendicarsi delle donne di Arezzo, li fa morire in un gelido abbraccio in una notte di passione con il suo fantasma.