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L'isola di Montecristo

L'isola di Montecristo

L’isola disabitata, visitate l’Isola Di Montecristo

Ami il mistero? Le leggende, fantasmi, morti e amori tragici, ma che ancora aleggiano a distanza di secoli? Allora devi visitare l’Isola Di Montecristo.

Non devi arrivare lontano perché è una delle perle nascoste, dei tesori della natura italica e si trova in Toscana. Situata nell’arcipelago toscano, con competenza del Comune di Porto Ferraio, provincia di Livorno, è una delle 149 aree protette per la biodiversità. Interamente, partendo da circa un chilometro dal mare, fino alla terra dell’isola, è una riserva naturale.

Le rocce granitiche sono di colore rosa mischiate a cristalli di feldspato. Durante il tramonto si colora di un rosso sanguigno. Spettacolo unico al mondo. Le acque sono di un colore che vediamo solo nelle tele di un quadro, un azzurro purissimo.

L’Isola Di Montecristo si estende per 1.000 ettari, cioè 10 chilometri. In origine romanica era chiamata il Monte di Giove. Per il rispetto della sua biodiversità, la sua visita, è concessa ad appena 1.000 persone all’anno. Non si può visitare nemmeno arrivando con delle barche private poiché è sorvegliata dalle guardie forestali.

Fu qui che Edmond Dumas terminò il suo romanzo “Il Conte di Montecristo” nel 1844 perché fu quest’isolotto che ispirò lo scrittore. Da qui è iniziato e qui è terminato.

La storia dell’Isola di Montecristo, preparatevi a vivere in un romanzo

Sono molte le leggende che ritroviamo proprio nell’Isola Di Montecristo che sono state riportate in tanti racconti oltre che nel romanzo di Dumas.

La prima che vogliamo raccontare è il tesoro nascosto. Si narra che sia stato sepolto, sotto l’Abbazia di San Mamiliano, costruita dai monaci benedettini, nel 600, un enorme tesoro nascosto dall’ultimo figlio di una nobile famiglia. Perseguitato dai suoi nemici, il giovane venne salvato dal suo maestro, un monaco benedettino, che gli diede i suoi abiti e gli disse di portare con sé tutti i gioielli che poteva indossare. Il giovane sfuggì ai suoi nemici con questo trucchetto. Grazie ad una lettera scritta dal suo maestro, venne inviato sull’Isola Di Montecristo. Qui avrebbe potuto meditare vendetta. La storia è uguale al romanzo di Dumas, che in molti pensano non sia altro che una trascrizione della leggenda.

Però il giovane morì sull’isola e il suo tesoro rimase nascosto in attesa che un giorno ci sia un erede che lo richieda per vendicarsi.

Un’altra leggenda narra di un amore proibito. I monaci che vivevano sull’Isola Di Montecristo erano isolati da tutto il resto del mondo. Un giovane che aveva preso i voti, una notte di luna piena, sentì un dolce canto. Lo stesso capito per 3 notti di seguito. Alla fine, incuriosito, si inoltrò nel bosco dell’isola per arrivare a Cala Maestra.

Dalle acque sorse una strana creatura che subito sparì. Il giovane, nei giorni avvenire, tormentato da quella visione decise, una notte, di inoltrarsi nelle acque. Purtroppo morì annegato, ma il suo corpo venne portato a riva da questa creatura che piangeva per la morte del giovane monaco.

Qui troviamo un fondo di verità. L’Isola Di Montecristo è protetta fino a un chilometro di mare poiché è l’unico posto frequentato da un cetaceo, simile al delfino, lo zifio che proprio in quest’isola riesce a riprodursi.

Luogo inespugnabile per pochi eletti

L’ Isola Di Montecristo è disabitata. Si può visitare solo su prenotazione da fare online presso il sito: InfoPark, cioè Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Il costo della visita è di 130 euro, ma dovete anche valutare quali sono le date disponibili.

Visitate i resti del Monastero di San Mamiliano, la Grotta del Santo, dove sono preseti gli ex voto, e poi Villa Reale.

Naturalmente non potete mancare poi nel seguire i sentieri, che sono obbligati, per arrivare ai ruderi della Fortezza di Montecristo. Seguite poi i promontori, dove ci sono Punta del Diavolo, dei Fanciulli, della Grotta e Cappel di Prete. Senza dimenticare i rilievi, come il Monte dl Collo del Leccio. Si arriva poi ai torrenti, tra cui troviamo il Fosso del Convento e della Mendolina, per terminate con le insenature, tra cui si consiglia Calda del Fico e Giunchitelli.

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